Il falso allarme di Lopalco
Pierluigi Lopalco, l’epidemiologo capo della task force in Puglia, il 14 agosto 2020 in un’intervista all’Ansa, aveva lanciato l’allarme riguardo al ricovero di cinque ragazzi di età compresa tra i 20 e i 30 anni in “condizioni severe”:
«Hanno delle polmoniti provocate dal Covid-19 e per questo è stato necessario il ricovero»
I dati ufficiali, però, mostravano altro: nel Bollettino Epidemiologico Regionale, fornito ogni giorno dalla Regione Puglia, si trovavano infatti solo due ospedalizzazioni: quella di una donna 63enne ricoverata nell’unità di Malattie Infettive di Bisceglie l’11 agosto e quella di un uomo 83enne ricoverato in Rianimazione al Policlinico di Bari il 12 agosto.
Nessuna traccia, insomma, dei cinque ragazzi in “condizioni severe”. La notizia, pertanto, si è rivelata falsa.
Le altre fake news sul ricovero di giovani dopo le folli notti in discoteca
Negli stessi giorni è stata diffusa la notizia che una ragazza rientrata a Palermo da Malta avesse contratto il coronavirus e fosse stata ricoverata in terapia intensiva.
La direzione sanitaria competente dell’ospedale Cervello, raggiunta telefonicamente dai senatori Lello Ciampolillo e Carlo Martelli, ha invece smentito la notizia, dichiarando che
Stessa dinamica per la notizia diffusa ad agosto relativa al ricovero in terapia intensiva di una ventenne romana dopo essere stata per una settimana in Sardegna e aver frequentato con le amiche alcuni famosi locali di Porto Cervo come il Billionaire, il Just Cavalli club, la discoteca The Temple e il Canteen di Poltu Quatu (leggi qua).
I quotidiani, come nei casi precedenti, hanno condiviso la notizia sottolineando l’emergenza contagi tra i giovani che, dopo le “folli notti in discoteca”, sarebbero rientrati a casa infetti alla fine delle vacanze, con l’evidente intento di trattare i ragazzi come “irresponsabili” e “criminali”, facendone l’ennesimo capro espiatorio (dopo i runner, coloro che portavano fuori il cane e gli asintomatici).
Lo Spallanzani ha dovuto diffondere un comunicato per
«smentire categoricamente qualunque falsa notizia relativa alla presenza di una “ventenne romana” in terapia intensiva».
Il caso della della bambina ricoverata a Padova
Un’altra fake news riguarda la notizia del ricovero a Padova in terapia intensiva di una bambina di soli 5 anni, positiva al Covid.
Dopo aver terrorizzato l’opinione pubblica sdoganando l’idea che si sia abbassata l’età dei contagi portando proprio questo caso a esempio, il governatore veneto Luca Zaia è intervenuto per chiarire che «la patologia che l’ha portata all’interno del reparto di terapia intensiva non è il coronavirus bensì tutt’altro», parlando di una “malattia rara” di cui sarebbe affetta la piccola.
Il problema è che, come nei casi precedenti appena elencati, anche questa notizia falsa non è stata smentita dai media di massa, se non da pochissimi che hanno riportato le parole di Zaia, preferendo pertanto continuare a terrorizzare le persone.