Esposto contro il TG5: false le dichiarazioni su idrossiclorochina, plasmaterapia e Remdesivir

Esposto contro il TG5: false le dichiarazioni su idrossiclorochina, plasmaterapia e Remdesivir

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Attraverso i nostri legali di fiducia, abbiamo inviato un esposto all’Ordine dei Giornalisti del Lazio nei confronti di un servizio televisivo curato dal giornalista Luciano Onder, andato in onda l’1 dicembre 2020 nel corso dell’edizione serale del TG5. Nel servizio si parlava delle terapie che i maggiori esperti a livello internazionale hanno sperimentato e promosso per contrastare i sintomi e l’aggravarsi della patologia in soggetti affetti da Covid-19.

Al minuto 10:40 del servizio il giornalista negava l’efficacia di alcune di queste terapie, sostenendo:

«[…] purtroppo, i farmaci che avevano dato grandi speranze, l’idrossoclorichina, l’antivirale Remdevisir, il plasma iperimmune, non funzionano. Non hanno mantenuto le promesse».

Gli articoli relativi agli studi riguardanti le citate terapie mediche che smentiscono apertamente quanto affermato dal giornalista, sono facilmente fruibili e dimostrano in maniera chiara e univoca come proprio l’uso di tali terapie sia un efficace rimedio per contrastare le più gravose complicanze, successive al contagio.

Per quanto riguarda l’uso dell’idrossiclorochina, farmaco demonizzato più per motivi politici che scientifici, ne abbiamo parlato in questo articolo dove abbiamo anche analizzato lo scandalo Surgisphere, relativo alla pubblicazione di un falso studio sulla rivista scientifica «Lancet» ottenuto da dati falsati e poi ritirato.

Andrea Savarino, il ricercatore dell’Istituto Superiore di Sanità che per primo nel 2003 propose l’uso della idrossiclorochina/clorochina contro Sars1, ha pubblicato su una rivista del gruppo Springer Nature un modello matematico che simula la risposta dell’organismo ai farmaci anti-Covid, e in un’intervista a Peter D’Angelo ha spiegato che alla base della demonizzazione del farmaco troviamo una forma di “isteria collettiva” che ha

«ha contaminato il dibattito sui protocolli sull’idrossiclorochina. Non vi è alcunché di scientifico, ma, ahimè, è così».

I derivati della china sono studiati dalla FDA statunitense come cura per il Covid-19.

Il 37% dei 6.227 medici di 30 nazioni diverse che hanno rilasciato un voto internazionale considera l’idrossiclorochina il più efficace trattamento per la CoViD-19.

Gli studi del virologo Didier Raoult, dell’Istituto Ospedaliero Universitario Méditerranée Infection di Marsiglia, ostracizzato dai media mainstream, suggeriscono che il trattamento precoce dei pazienti affetti da Covid-19 con almeno 3 giorni di idrossiclorochina e un antibiotico della famiglia dei macrolidi, come l’azitromicina, portano a un risultato clinico significativamente migliore e a una riduzione del carico virale in modo più veloce rispetto ad altri trattamenti.

Per quanto concerne, invece, il Remdesivir l’AIFA ha stabilito che, anche nell’ambito della popolazione ammessa alla rimborsabilità (soggetti con polmonite da COVID-19 in ossigenoterapia che non richiedono ossigeno ad alti flussi o ventilazione meccanica o ECMO e con insorgenza dei sintomi da meno di 10 giorni), l’utilizzo potrà essere considerato esclusivamente in casi selezionati, dopo una accurata valutazione del rapporto benefici/rischi.

Sulla terapia con plasma iperimmune si è detto e scritto molto: il 7 maggio su «Nature» è stato dichiarato trattamento di prima scelta.

La sperimentazione a base di plasma iperimmune, coordinata dal prof. Francesco Menichetti, primario di Malattie Infettive dell’Azienda Opsedaliero Universitaria, prosegue anche in Italia.

Alla luce di tali brevi approfondimenti, appare in tutta la sua evidenza la tendenziosità e la scorrettezza dell’informazione veicolata dal TG5 (Mediaset), attraverso il proprio servizio giornalistico, volto a screditare terapie la cui sperimentazione è ancora in atto e che stanno avendo risultati tutt’altro che deludenti.

TESTO COMPLETO DELL’ESPOSTO (pdf)
RISPOSTA DELL’ORDINE DEI GIORNALISTI (pdf)
VIDEO RIASSUNTO (youtube)

Staff No Bufale