Visin Seid suicida per razzismo? I genitori smentiscono, vecchio il messaggio spacciato come lettera d’addio

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Quando un giovane ragazzo si toglie la vita è sempre una tragedia, indipendentemente dai motivi che possono averlo costretto a un gesto così estremo.

La perdita di Visin Seid, ex calciatore delle giovanili del Milan che si è impiccato nella sua casa di Nocera Inferiore, dove viveva con i genitori, non ha sconvolto solo il mondo del calcio, ma l’intero Paese, che si è stretto virtualmente intorno alla sua famiglia e ha voluto ricordare in modi diversi quel giovane così bello e talentuoso, nel fiore degli anni. Quando non si conoscono le fragilità di un’anima tormentata, si tende a proiettare su di essa dei motivi magari irreali, pur di spiegarsi il motivo che può spingere una persona a rifiutare la vita. E’ come se si cercasse a ogni costo una spiegazione che acquieti il disagio sociale che si prova davanti a un dolore così immenso che conduce al suicidio.

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Torteria di Chivasso: i ridicoli tentativi della stampa di sminuire il supporto popolare a Rosanna Spatari

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Domenica 9 maggio, a Chivasso, in provincia di Torino, la gente è scesa in Piazza d’Armi per una manifestazione di solidarietà nei confronti di Rosanna Spatari per  la chiusura del suo bar, la “Torteria”, in via Orti, imposta dalla Procura della Repubblica di Ivrea.

Rosanna, da tempo, ha ingaggiato una battaglia contro le istituzioni e le misure restrittive imposte dal governo: il suo locale è stato sottoposto a sequestro preventivo, su disposizione della procura di Ivrea e del tribunale eporediese, ed è stato richiesto l’intervento di un fabbro per cambiarne la serratura.

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Risposta ai “deliri” di Butac contro di noi

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In un articolo del 3 maggio 2021, Butac si occupa ancora una volta di noi e ci accusa di fare “debunking a senso unico”.

Partendo dal nostro articolo Covid-19: il “New York Post” utilizza una vecchia immagine per sostenere che in India le persone muoiono in strada del 30 aprile scorso, si stravolge completamente il senso del pezzo insinuando che l’obiettivo dell’analisi di Enrica Perucchietti sia minimizzare la situazione pandemica in India, «dando a intendere che tutto quanto circoli sul tema sia falso o manipolato».

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Covid-19: il “New York Post” utilizza una vecchia immagine per sostenere che in India le persone muoiono in strada

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In questi giorni in cui la situazione indiana ha monopolizzato l’informazione mainstream, i media sembrano aver deciso di strumentalizzare la tragedia per esacerbare il clima di paura, diffondendo inesattezze e perfino fake news.

Il New York Post in un articolo pubblicato sul suo sito web a cura di Jackie Salo il 26 aprile ha utilizzato un’immagine vecchia e fuorviante  Il titolo era titolo emblematico: “Il Covid divora la gente in India, le foto mostrano gente morta per le strade”.

Facendo riferimento a una fotografia in cui si vede una donna sdraiata priva di sensi sulla strada, con un’altra donna, presumibilmente sua figlia che cerca di svegliarla tirandola a sé, la testata ha scritto che le persone in India cadono “morte” per le strade a causa del Covid.

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Focolaio nei campus fiorentini: “Nessuna festa di laurea”, gli studenti smentiscono la ricostruzione dei media

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«Salve a tutti, sono uno studente della residenza Val di Rose di Sesto Fiorentino. In residenza non c’è stata nessuna festa nelle date indicate poiché eravamo già tutti in quarantena. Non capisco che bisogno c’è di diffondere notizie false e diffamatorie, senza essere a conoscenza della situazione reale». fonte

«Noi della residenza Val di Rose siamo sorvegliati 24h su 24 da portieri e videocamera, in più aggiungo che in quelle date eravamo già in quarantena. Prima di lanciare accuse infondate, accertatevi della realtà dei fatti. Ci stiamo mobilitando per far conoscere la verità, purtroppo sulla vostra professionalità invece dubito si possa far qualcosa».

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«Oggi la residenza in cui sono alloggiata, che purtroppo si trova in quarantena già da più di una settimana per un focolaio, si è ritrovata citata in un articolo le cui informazioni sono assolutamente INESATTE. Abbiamo fatto sentire la nostra voce ed il risultato è stato solo un intervento, inserito a fine pagina, dell’azienda regionale del diritto allo studio che spiega la situazione attuale, senza però che la testata giornalistica mettesse in evidenza l’aggiornamento apportato all’articolo». fonte

Questi sono solo alcuni brevi stralci dei commenti degli studenti fiorentini che hanno deciso di affidare a Facebook il loro sfogo per smentire le ricostruzioni che sono state diffuse in questi giorni dai media in merito alla notizia di due distinti focolai di Covid-19 presso il campus universitario CampusX di Viale Morgagni e presso la struttura Val di Rose di Sesto Fiorentino.

La ricostruzione diffusa da La Nazione sarebbe, secondo i ragazzi, inesatta.

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