Questa intervista avrebbe dovuto uscire ieri sera sul canale YouTube di Matteo Brandi, ma è stata bloccata ancora prima che andasse online. Secondo YouTube infatti, i contenuti avrebbero violato le regole della community, nonostante tutti i fatti riportati fossero correlati da fonti verificabili e notizie dei mass media. Nell’intervista non si è parlato in alcun modo di scienza o medicina bensì esclusivamente di informazione (o meglio, disinformazione). Pura e semplice censura quindi, niente di più né di meno.
Chiusura Byoblu: la censura contro il giornalismo indipendente è una moderna forma di Inquisizione
Si esprime così, in poche righe, l’amarezza di Claudio Messora per la chiusura del canale ByoBlu.
Con un semplice click Youtube ha cancellato mezzo milione di iscritti, 14 anni di attività e circa duemila video. La notifica dell’oscuramento è arrivata con una mail in cui si spiega che la decisione è avvenuta per la presenza di un video dello scorso settembre 2020, realizzato nel corso di una manifestazione di piazza, in cui parlava l’attivista panafricano Mohamed Konare.
Siti di debunking: chi sono davvero i cacciatori di bufale, chi li finanzia e quali tecniche utilizzano
I cacciatori di bufale, fact checkers e debunkers, sono davvero indipendenti?
Negli ultimi anni debunkers e fact checkers si sono ritagliati un ruolo di primo piano nella lotta al contrasto delle fake news, finendo per collaborare con movimenti, partiti, esponenti politici e giornalisti ed entrando persino nelle task force atte allo smascheramento della disinformazione on line. In questo modo si è creata una mitologia e una liturgia su queste figure, facendole assurgere all’Olimpo dei professionisti dell’informazione.
Il «New York Times» invita a non usare il pensiero critico per non cadere vittima della disinformazione on line
“Non scendete nella tana del coniglio.
Il pensiero critico, come ci hanno insegnato a esercitarlo, non aiuta nella lotta contro la disinformazione”.
È questa la traduzione del titolo di un articolo pubblicato da «New York Times» a firma di Charlie Warzel.
Nel lungo editoriale viene citato il lavoro dell’accademico Michael Caulfield che invita il pubblico, per difendersi dalla disinformazione on line a smetterla «di pensare troppo a ciò che vedi online».
Censura e caccia alle streghe: YouTube censura di nuovo Byoblu
Canali cancellati, profili chiusi, video oscurati, persone a cui viene impedito di commentare o pubblicare. La furia censoria iniziata nel 2020 con l’oscuramento dei contenuti non allineati da parte dei grandi colossi della rete è diventata, in questo inizio 2021, conclamata.
Complice la pandemia che viene strumentalizzata con la creazione di task force sulle fake news fino alla proposta di legittimare disegni di legge contro la disinformazione, i casi di censura si stanno moltiplicando negli ultimi mesi, colpendo sui social, su YouTube, persino sulle piattaforme che ospitano dei blog (come accaduto ad Adriano Colafrancesco che si è visto interdetto l’accesso al suo sito), rendendo evidente come il Potere si avvalga della censura per inibire il diritto di esprimere liberamente il proprio pensiero e persino di fare informazione.
In questi giorni la censura si è nuovamente abbattuta su Byoblu: YouTube ha bloccato l’emittente – regolarmente registrata come testata in Tribunale, con un direttore responsabile, concessioni ministeriali e la supervisione dell’Agocom – limitandone l’accesso per una settimana. Leggi tutto