Risposta ai “deliri” di Butac contro di noi

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In un articolo del 3 maggio 2021, Butac si occupa ancora una volta di noi e ci accusa di fare “debunking a senso unico”.

Partendo dal nostro articolo Covid-19: il “New York Post” utilizza una vecchia immagine per sostenere che in India le persone muoiono in strada del 30 aprile scorso, si stravolge completamente il senso del pezzo insinuando che l’obiettivo dell’analisi di Enrica Perucchietti sia minimizzare la situazione pandemica in India, «dando a intendere che tutto quanto circoli sul tema sia falso o manipolato».

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Siti di debunking: chi sono davvero i cacciatori di bufale, chi li finanzia e quali tecniche utilizzano

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I cacciatori di bufale, fact checkers e debunkers, sono davvero indipendenti?

Negli ultimi anni debunkers e fact checkers si sono ritagliati un ruolo di primo piano nella lotta al contrasto delle fake news, finendo per collaborare con movimenti, partiti, esponenti politici e giornalisti ed entrando persino nelle task force atte allo smascheramento della disinformazione on line. In questo modo si è creata una mitologia e una liturgia su queste figure, facendole assurgere all’Olimpo dei professionisti dell’informazione.

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Mentana “incendiario”: la gaffe dei professionisti dell’informazione

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“Ecco qui vediamo veramente personaggi…” esordisce Enrico Mentana mandando in onda le immagini in cui si vedono persone che saltano su delle automobili e un uomo che spara con il lanciafiamme.

“Questo non mi sembra si riferisca… probabilmente è nei sobborghi”, azzarda l’ospite in studio, Gerardo Greco.

“Sì sì, è live footage… sono immagini che dobbiamo verificare”, nicchia il direttore del Tg La7.

La notizia della “gaffe” di Enrico Mentana e Gerardo Greco durante l’edizione straordinaria di ieri sera su La 7 in merito all’assalto di Capitol Hill ha fatto il giro del web: a rilanciare la notizia dello scivolone non sono stati solo youtuber come Social Tv o Luca Donadel ma anche media nazionali, dal Fatto Quotidiano a Rolling Stone, dal Riformista al Giornale.

La regia ha mandato in onda le immagini di un film (commedia), Project X, diretto da Nima Nourizadeh e girato in finto stile documentario in cui si vede un uomo con un lanciafiamme incendiare auto in sosta. Scambiate per un video in diretta diffuso su Twitter, i due giornalisti hanno inizialmente commentato ciò che veniva trasmesso, salvo poi avanzare qualche dubbio e ipotizzare che si trattassero di scene di violenza che si stavano consumando nei “sobborghi” di altre città americane. Insomma, nessuno dei due ha capito che le immagini montate erano tratte non da qualche video in diretta su Twitter ma da una pellicola americana. Leggi tutto

Propaganda, censura e debunking: come il Potere manipola e orienta l’opinione pubblica

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Il controllo totale della società

Negli ultimi mesi si è parlato molto 1984, a riguardo delle derive sociali che sono state adottate anche nel nostro Paese sull’ondata dell’emergenza sanitaria e che hanno spinto diversi giornalisti e ricercatori a un parallelo con la società distopica immaginata da George Orwell.

Tra i punti in comune tra l’attualità e 1984 troviamo: una politica basata sulla paura, l’odio, la solitudine e il sospetto, la delazione e la creazione di task force e di una Commissione parlamentare sulle fake news che riecheggiano l’operato del Ministero della Verità orwelliano (Miniver in neolingua).

Nella società descritta da Orwell, infatti, il controllo è totale in quanto i colleghi del protagonista, Winston Smith, che lavorano presso il Miniver, si occupano di falsificare la storia seguendo l’adagio del Partito,

«Chi controlla il passato […] controlla il futuro. Chi controlla il presente controlla il passato».

 

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