Le manifestazioni di opposizione alla costruzione del Tav in Val di Susa non si fermano, sebbene i governi che si sono succeduti nei decenni abbiano stabilito che non sia possibile un confronto tra le parti. Non importa, perché i valligiani si oppongono da 30 anni alla costruzione della linea ad alta capacità e non intendono retrocedere nemmeno dinanzi alla repressione degli ultimi giorni.
La mobilitazione contro la costruzione della linea ad alta velocità non prosegue infatti per mero principio o antagonismo, ma per la difesa di un territorio. Solo chi ha avuto modo di conoscere da vicino i militanti sa che si tratta di una comunità che ha consolidato un movimento di resistenza popolare. Il Movimento No TAV costituisce di fatto un modello di aggregazione popolare e organizzazione dal basso che altri movimenti sociali sul territorio hanno adottato negli anni: dal No Muos al No TAP e molti altri.
Perché il motto storico dei No Tav che risuona nella valle e che ha ispirato molti altri militanti è: A sarà düra! Un grido di orgoglio e di amore incondizionato per la propria terra.
La convinzione del movimento No Tav è, infatti, che il supertreno si possa ancora fermare, nonostante nei decenni la loro voce sia stata spesso spezzata, impedendo di risuonare dalla Valle al resto del Paese.