Fake news su sospensione per operatori che rifiutano il vaccino: depositato esposto disciplinare

infermieri vaccino

Come avevamo ricostruito in questo articolo, il 23 marzo 2021 i principali organi di informazione (da Ansa a La Stampa ecc) avevano riportato una notizia imprecisa e falsa in merito all’ordinanza del Tribunale di Belluno sulla sospensione di 10 operatori sanitari di una RSA che avevano rifiutato la vaccinazione anti Covid-19.

L’idea che i media avevano diffuso e che è rimbalzata sui social network che hanno condiviso la notizia rendendola virale è che ci sia stata una “sentenza storica contro i no vax” e che questa abbia confermato che sia giusto e possibile sospendere dal lavoro e sospendere conseguentemente lo stipendio a chi rifiuta il vaccino. Diverse testate hanno infatti voluto rimarcare la questione della sospensione dello stipendio ai dieci operatori sanitari.

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Niente stipendio agli infermieri che non si vaccinano? Falso, ecco la ricostruzione dell’ordinanza del Tribunale di Belluno

infermieri vaccino licenziati

A partire dalla giornata di ieri, 23 marzo 2021, tutti i principali organi di informazione (elenco di seguito) hanno riportato una notizia in merito all’ordinanza del Tribunale di Belluno sulla sospensione di 10 operatori sanitari – di cui 2 infermieri – di una RSA che avevano rifiutato la vaccinazione anti Covid-19.

L’idea che è circolata è che ci sia stata una “sentenza storica contro i no vax” e che questa abbia confermato che sia giusto e possibile sospendere dal lavoro e sospendere conseguentemente lo stipendio a chi rifiuta il vaccino.

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Vaccino Astrazeneca: casi avversi, smascherate le fake news del TG7 e del TG1

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“In base alle prove disponibili e dopo giorni di analisi approfondita dei risultati di laboratorio, rapporti medici, rapporti autoptici e altre informazioni dai test clinici, non possiamo ancora escludere in modo definitivo un collegamento tra questi casi e il vaccino”.

Così la direttrice di Ema Emer Cooke ha spiegato in conferenza stampa il 18 marzo, riguardo agli eventi avversi segnalati dopo la vaccinazione con AstraZeneca, che non è ancora possibile, al momento, “escludere in modo definitivo un collegamento” con i rari casi tromboembolici e che perciò “occorre avvertire di queste possibilità”.

La notizia è stata anche riporta correttamente dall’Ansa ma diverse testate, quotidiani e TV hanno distorto il senso delle dichiarazioni di Cooke, diffondendo la notizia che invece non vi sarebbero prove di legame con i casi di trombosi (per esempio questo articolo de Il sole24ore che titola: “Ema su Astrazeneca: nessuna prova di legame con casi di trombosi”).

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Campagna di vaccinazione: indossare la primula come stella gialla al contrario

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L’italia rinasce con un fiore“: è questo lo slogan scelto per la campagna promozionale della vaccinazione contro il Covid-19. Il fiore adottato è la primula e proprio a forma di primula saranno i 1500 stand installati nelle piazze italiani in cui verranno somministrati i vaccini.

In un recente articolo, pubblicato dallo spin doctor Marco Venturini sulla versione online del Fatto Quotidiano diretta da Peter Gomez, dal titolo Vaccino Covid, lo spot punta su alcune leve persuasive. Per questo funziona  viene lodata non solo la campagna comunicativa del governo basata sul simbolo della primula ma si suggerisce di indossare questo fiore sugli indumenti in modo da contraddistinguere coloro che si sono vaccinati, ricorrendo così a “una tecnica usata spesso anche dalle fondazioni che lanciano iniziative a sostegno della ricerca scientifica contro certe malattie”.

I motivi, suggeriti da Venturini per avallare questa proposta sono tre. Egli parla esplicitamente di “leve persuasiveper plasmare l’opinione pubblica e spingere i cittadini a vaccinarsi.

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